Fino al 24 settembre è visitabile a Roma, presso la Casa della memoria e della storia, la mostra dedicata al confino politico a Ustica negli anni 1926-27. Si tratta di una esposizione di immagini, testimonianze e documenti riguardanti il confino presso l’isola che fece seguito, a partire dal 1926, alle leggi cosiddette “fascistissime” e al delitto di Giacomo Matteotti. Il confino era un provvedimento politico e coercitivo che prevedeva l’arresto di persone e il loro conseguente allontanamento dalle rispettive abitazioni per essere costrette a soggiorni in determinati luoghi cosiddetti protetti. L’obiettivo era quello di emarginare i dissidenti.
Sul fenomeno del confino è noto il libro testimonianza Cristo si è fermato Eboli di Carlo Levi o ancora il soggiorno, in anni successivi, del presidente Sandro Pertini e di Altiero Spinelli, padre dell’Unione europea, a Ventotene.
Sull’isola di Ustica, solo nell’anno 1926, vennero registrati circa 600 transiti. E la mostra in corso testimonia le vicende di persone sconosciute ma anche di protagonisti noti come per esempio Antonio Gramsci e Amedeo Bordiga.
Le fotografie provenienti da archivi pubblici e privati, i documenti e le testimonianze scritte dei protagonisti di quella vicenda consentono di conoscere meglio, e soprattutto non dimenticare quelle vicende che cancellarono la libertà e lo stato di diritto di ogni persona. Tuttavia ci fu un effetto secondario, non previsto dalla regime: l’assembramento di intellettuali antifascisti diede origine ad un microcosmo che divenne laboratorio di formazione politica e culturale e questo fece sì che dal loro quotidiano confronto politico si fondassero i rudimenti della futura democrazia italiana.
“Il confino politico a Ustica nel 1926-27”
Dove: Casa della memoria e della storia – Via San Francesco di Sales, 5 – Roma
Quando: fino al 24 settembre 2019
Orario: Dalle 10.00 alle 19,00 giorni feriali
Ingresso gratuito