Straordinario dibattito con Fasanella a Ostia
“Tengo particolarmente a questa iniziativa, perché ospitata qui ad Ostia, in un questo luogo un tempo così bello e ricco di storia e di luce, di cui, purtroppo, in questi ultimi tempi si è parlato soprattutto in relazione ad episodi non particolarmente edificanti. Ma io credo che eventi come questi possano aiutare questa splendida parte di Roma, questa splendida Porta di Roma sul Mediterraneo, sul suo mare, sul mondo, a ritrovare se stessa e la sua storia“. Così esordisce Giovanni Fasanella che sabato 5 marzo presso l’Hotel Sirenetta di Ostia ha presentato il suo libro Colonia Italia. L’invito era chiaro: si trattava di partecipare alla presentazione di un libro d’inchiesta, corposo ed interessante. Ed invece abbiamo trovato un convivio fra gente comune, un vero salotto letterario animato da un inedito triangolo: il giornalista scrittore, Giovanni Fasanella, il giovane artista, Jason Piccioni, ultimo rampollo di una famiglia che ha vissuto una brutta vicenda, parte integrante di questo libro, e autore di teatro Vittorio Cielo. I numerosi interventi di un pubblico interessato hanno reso la presentazione un momento di vera condivisione e partecipazione che ha sfiorato la durata delle tre ore. Senza accorgercene.
Colonia Italia è il titolo dell’ultima fatica di Fasanella, che tiene la barra di navigazione dritta sulla scia del precedente Il golpe Inglese del 2011. Argomento del libro è lo studio, carte d’archivio alla mano, sulle intromissioni, sui condizionamenti, spesso sulle manipolazioni da parte della politica inglese che per tutto il 900, per tutelare i propri interessi strategici ed economici, ha fatto il buono e cattivo tempo nel nostro Paese. Un libro scritto insieme a Mario José Cereghino, basato interamente sui documenti del governo e della diplomazia inglese quindi, carte dei servizi dell’intelligence da poco desecretate. Un lavoro enorme che nessuno, nemmeno i nostri più autorevoli storici, avevano mai fatto.
Londra, nel corso dei decenni, ha usato tutte le strategie utili per conseguire i propri obiettivi, dall’attivare la macchina della propaganda occulta alternata, a volte affiancata, a quella diplomatica ufficiale, all’uso pilotato della stampa e di tutti i mezzi di formazione di massa per ridurre l’Italia ad una sorta di protettorato britannico, una base strategica per controllare il Mediterraneo e il medio Oriente. E le carte che Fasanella ha scoperto rivelano il piano inglese post bellico che prevedeva un’Italia che non avrebbe potuto avere un regime completamente democratico, che non avrebbe potuto avere una propria politica della sicurezza ed infine un’Italia senza una propria politica estera, soprattutto energetica. Un’Italia in cui ogni iniziativa era da concordare preventivamente con le autorità britanniche. Il relatore ricostruisce tre casi emblematici che provano tale situazione: le infamanti accuse che coinvolsero Alcide De Gasperi, allora presidente del consiglio ed il suo uomo di fiducia Attilio Piccioni all’epoca Ministro degli Esteri, travolti entrambi, ingiustamente, nei primi anni Cinquanta dallo scandalo di Wilma Montesi. Ed ancora le morti di Enrico Mattei e di Aldo Moro, oggi non ancora completamente svelate. Le false lettere attribuite a De Gasperi che chiedeva agli Alleati di radere al suolo Roma per indurre la popolazione alla rivolta contro i tedeschi ed il caso Montesi per Piccioni, determinarono la loro definitiva uscita dalla politica nazionale.
Particolarmente empatica è stata la testimonianza di Jason Piccioni presente ieri sera all’Hotel Sirenetta nipote di Attilio e figlio di Piero, il grande musicista che ha realizzato ben trecento colonne sonore di film. Jason ha raccontato come la sua famiglia ha vissuto l’infamante storia e quale prezzo ha pagato negli anni vissuti in attesa che venisse a galla la verità; già ottenuta in via giudiziaria con tanto di condanna dei delatori, e che ora il libro di Fasanella spiega esaurientemente tutti i risvolti.
La presentazione avvenuta all’Hotel Sirenetta sul Mare di O’… nell’ambito delle Residenze d’arte e d’autore a cura di Raffaella Bozzini, direttrice della storica Galleria Edieuropa del centro di Roma, che supporta da quasi due anni iniziative culturali volte alla riapertura della Porta di Roma sul Mediterraneo, ha ricevuto riscontro e affluenza da parte di chi, nonostante il tempo avverso, ha deciso di raggiungere comunque il Lungomare della Capitale per assistere all’iniziativa.
L’auspicio è che eventi come questo possano essere un valore aggiunto per il mare della Capitale affinché chiunque si appresti a governare Roma in futuro non si scordi del Municipio che è stato sciolto per Mafia, e che possiede questa unica e insostituibile risorsa: questo unico ed insostituibile affaccio della Capitale sul Mediterraneo.